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pulizie san giovanni la punta

Autore: etnasolutionclean 01 mag, 2020
Molti continuano a chiederci informazioni riguardo la sanificazione del così tanto osannato OZONO! Ecco perchè ci sentiamo di sconsigliarlo. Sarà l’eccezionalità del momento o la pubblicità martellante, fatto sta che i trattamenti con l’ozono per “sanificare” gli ambienti o le proposte d’acquisto dei “compressori” per una ozonizzazione fai-da-te spuntano come funghi. E la domanda, come direbbe il nostro amico Antonio Lubrano, sorge spontanea: l’ozono è efficace per eliminare il Covid-19 specialmente negli ambienti chiusi? IL MINISTERO DELL'INTERNO: “Non ci sono evidenze della sua efficacia” Una prima significativa risposta arriva dalla direzione centrale di Sanità del ministero dell’Interno che in una nota del 7 aprile ribadisce “l’assenza di evidenze nella letteratura scientifica sull’efficacia dell’ozono quale presidio per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da Sars-CoV-2. Di conseguenza i dispositivi di disinfezione mediante ozono, al momento non sono da ritenersi efficaci ai fini della sanificazione dei veicoli (evidentemente il riferimento è a quelli della Pubblica sicurezza, ndr) nella contingente emergenza Covid-19″. Nella nota poi la Direzione ribadisce quali sono “i disinfettanti capaci di inattivare il virus, ovvero “l’etanolo (alcol etilico) al 70%, il perossido di idrogeno (acqua ossigenata) al 0,5% e l’ipoclorito di sodio (candeggina, varechina) allo 0,1%“. BENEDETTI, ANID: “L’ozono non è autorizzato nell’uso civile” Oltre che sull’efficacia, molti lettori ci hanno chiesto se i trattamenti con l’ozono sono anche rischiosi per la salute. Abbiamo girato questi dubbi a Marco Benedetti, presidente dell’Anid, l’Associazione nazionale delle imprese di disinfestazione, che abbiamo sentito in precedenza su quali trattamenti di sanificazione si possono fare e quali sono le aziende autorizzate a farli: “L’ozono non è ancora autorizzato in cambito civile in quanto non è ancora classificato nè come biocida nè come presidio medico-chirurgico. L’iter è in fase di approvazione. Altra questione quella delle ‘macchinette‘, i compressori, che vengono venduti come la risoluzione contro il Covid-19: al massimo possono pulire l’aria, eliminare i cattivi odori, ma non sanificano gli ambienti. La sanificazione ricordo può essere fatta solo da aziende regolarmente iscritte all’elenco speciale presso la Camera di commerciale competente che attesta il rispetto dei requisiti stabiliti dalla legge 82/94, attuata con il Dm 274/97“. I compressori in vendita anche a poche centinaia di euro sul web, sono macchine non professionali non in grado di emettere l’ozono in concetrazioni tali da eliminare batteri e virus ma a quel punto nocivo per l’uomo. “Alle concentrazioni in cui è usato l’ozono per usi industriali – prosegue il nostro interlocutore – è tossico per l’uomo e per questo va maneggiato con estrema cura e solo da personale qualificato”. Rircordiamo che in ambito industriale l’ozono è usato per sanificare le acque, per contrastare la legionella e in ambito alimentare viene usato per combattere le muffe negli alimenti stagionati. “Aggiungo – conclude Benedetti – che l‘ozono non può essere usato in presenza di persone proprio per la sua pericolorità”. RADIVO: “Per gli spazi chiusi acqua ossigenata è idonea” Davide Radivo, esperto di sanificazione, ci spiega: “Abbiamo scelto di utilizzare il perossido di idrogeno (acqua ossigenata, ndr) per i nostri interventi di sanificazione perché ci consente di intervenire e ripristinare in modo rapido, sicuro e funzionale l’adeguata sicurezza sanitaria degli spazi chiusi“. E aggiunge: “Per quanto riguarda l’impiego dell’ozono, invece, tutti sanno che si tratta di un gas. Pertanto, per sua intrinseca natura, si può correre il rischio di perderne il controllo e va, inoltre, sempre gestito con estrema cautela e accortezza esclusivamente da esperti e tecnici del settore“. Contattaci per un sopralluogo ed una consulenza gratuita! - 🏠 CASA - 💻 UFFICIO - 🏨 HOTEL - 🏭 AZIENDA - 🏬 ATTIVITA' COMMERCIALE - 🏥 STRUTTURA SANITARIA - 🏋‍♂ PALESTRA - 🏊‍♂ PISCINA - 🧗‍♂ PULIZIA IN QUOTA 📢 Contattaci per un preventivo gratuito: 📞 377 1212161 🗺 via Santa Croce 14 - San Giovanni la Punta #etnasolutionclean #puliziaacrobatica #derattizzazione #housekeeping #impresadisinfestazioni #pulizieufficio #puliziepostcantiere #impresadipuliziecatania #impresapuliziecatania #impresadipulizie #sanificazioni #pestcontrol #professionalcleaning #disinfezione #trattamentopavimentazioni #covid19 #sanificazione #pulizieprofessionali #sanificazionevapore #puliziecasa #puliziedomestiche #antiacaro #puliziecatania #sanificazioneozono
05 mar, 2020
Sanificazione Ambientale? Ti spieghiamo cos’è e come funziona! Sebbene spesso si faccia riferimento al concetto di pulizia come a un concetto intuitivo, molto spesso si ricorre ai termini “pulizia” o “sanificazione” o “disinfezione” utilizzandoli come sinonimi. In realtà, ciascuno di questi concetti porta significati tecnici ben precisi e sarebbe bene usarli in modo corretto e consapevole. Il termine “pulizia” indica l’insieme delle operazioni atte a eliminare lo sporco visibile. Vale a dire polvere, macchie, corpi estranei, rifiuti e persino i cattivi odori. La pulizia si ottiene con idonee operazioni di lavaggio o detersione e ha un valore estetico oltre che salutistico. La sanificazione, invece, comprende, oltre alle operazioni di pulizia, anche le operazioni di disinfezione e di risciacquo. La disinfezione comporta la distruzione mirata dei microrganismi patogeni. Sapevi, però che non assicura l’eliminazione della totalità dei microrganismi? Ad esempio le spore batteriche, i micobatteri e molti virus sono resistenti alla maggior parte dei disinfettanti. Nelle operazioni di sanificazione rientrano anche gli interventi di disinfestazione e di derattizzazione indispensabili per allontanare o eliminare animali infestanti e parassiti dagli ambienti. Sanificazione Quando è necessario effettuare la sanificazione? La sanificazione non deve essere una attività di carattere straordinario. Si tratta di una procedura di tipo ordinario in ambienti di lavoro, impianti del settore alimentare, strutture ricettive, scuole e ospedali. In questi ambienti, infatti, non ci si può limitare a una pulizia ordinaria. Sono tutti luoghi nei quali è necessario applicare opportuni interventi di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione che rendano gli ambienti salubri e privi di alti rischi di contaminazione. A tal proposito è opportuno sottolineare che in alcuni casi, oltre la sanificazione, è necessario ottenere la “sterilizzazione”. Ciò si rende necessario specialmente negli ospedali, nelle cliniche, in centri per anziani, nelle industrie alimentari. Questo termine indica l’eliminazione di ogni forma vitale vegetativa, delle spore e dei virus. La sterilità è un concetto assoluto e pertanto non si possono usare termini come “quasi sterile”. Sicuramente eri al corrente del fatto che la presenza di anche una sola cellula microbica annulla la sterilità. Sanificazione Come si effettua la sanificazione? Premesso che per ogni ambiente è necessario predisporre le corrette procedure di sanificazione e, qualora necessario le procedure per garantire la sterilità, è possibile elencare le principali fasi per una corretta sanificazione degli ambienti. 1. Pulizia: asportazione dello sporco visibile mediante l’uso di detergenti. I detergenti acidi hanno la capacità di rimuovere lo sporco secco come il calcare, la ruggine, la calce. I detergenti alcalini o basici, invece, sono solventi dello sporco grasso. In alcuni casi, per evitare di rovinare superfici delicate si ricorre a detergenti neutri, ad esempio applicati nella pulizia dei pavimenti. 2. Disinfezione: consiste nell’applicazione di prodotti disinfettanti. Si tratta, quasi sempre, di prodotti di natura chimica che sono in grado di ridurre moltissimo la carica batterica presente su oggetti e superfici. 3. Risciacquo: necessario per eliminare detergenti e disinfettanti. Bisogna sempre ricordare che tali prodotti sono comunque considerati contaminanti chimici. è per questo motivo che il risciacquo è fondamentale per evitare problemi di contaminazione chimica. Alcuni di essi, però, non richiedono il risciacquo del prodotto. A queste fasi possono essere integrate le operazioni di pest-control o disinfestazione che in genere si intersecano fra la pulizia e la disinfezione degli ambienti. Sanificazione con l’ozono L’ozono, forma allotropica dell’ossigeno, è una sostanza conosciuta principalmente per il suo importantissimo ruolo nell’equilibrio ecologico. Sapevi che è in grado di assorbire la maggior parte delle radiazioni ultraviolette provenienti dal sole e impedisce loro di raggiungere la superficie terrestre? È un gas instabile con un elevatissimo potere ossidante, secondo solo al fluoro che per la sua tossicità non può trovare utilizzo. L’ozono grazie al suo potere ossidante, a seguito di saturazione dell’ambiente e dopo soli 15 o 20 minuti è in grado di eliminare il 99,98% dei microrganismi presenti. Tutti i tipi di muffe e alcuni parassiti come gli acari non avranno scampo. Inoltre, è in grado di abbattere i cattivi odori all’interno dell’ambiente. L’ozono, essendo instabile, viene prodotto sul posto da generatori in grado di saturare gli ambienti. Attualmente questa tecnologia trova applicazione soprattutto nel settore sanitario, ma sta prendendo piede anche in altri settori come quello alimentare. Sanificazione con erogatori di aerosol Questa tecnica trova applicazione in ambienti dove il rischio che si sviluppino patologie, anche contagiose, è estremamente alto. Si pensi, ad esempio, alle ambulanze o ai mezzi di soccorso in genere. Anche in questo caso, la tecnica è molto semplice e ha un elevato potere sanificante. Attraverso l’aerosolizzatore si immette nell’aria un aerosol secco che non bagna le suppellettili e non forma patine, inducendo virus e batteri alla distruzione. Indipendentemente dalle tecniche utilizzate per arrivare alla sanificazione di un ambiente, è importante ribadire l’importanza del concetto che segue. La sanificazione deve diventare un’attività consueta e routinaria. Laddove infatti non si intervenga a intervalli regolari si corre il rischio di un’infezione batterica che, qualora non fosse trattata adeguatamente, può portare alla successiva moltiplicazione dei batteri. È importante, quindi, attuare tutte le misure di prevenzione con interventi di pulizia e sanificazione regolari con un monitoraggio costante per fare in modo che gli ambienti abbiano la garanzia della totale salubrità. Sanificazione Ricordati che la professionalità non si improvvisa! Se hai dubbi e/o un contesto particolare da affrontare ritienici a disposizione per valutare insieme il da farsi. L’importante è raggiungere il risultato che hai in mente. ETNASOLUTIONclean è il tuo CENTRO di COMPETENZA preferito, ricordatelo! Se vuoi saperne di più sui tanti vantaggi della sanificazione ambientale non esitare a contattarci. Chiedi un preventivo gratuito e valuta insieme ai nostri esperti la soluzione migliore per il tuo ambiente. Puoi usare l’apposito modulo di contatto. Ti risponderemo il prima possibile.
vetrificazione pavimenti gres porcellanato catania
Autore: Massimo 18 dic, 2019
Isola la superficie trattata da qualsiasi contaminazione, rendendola impermeabile ai liquidi ed allo sporco, facilitando la pulizia quotidiana ed allungando la vita al materiale Non altera le caratteristiche estetiche della pavimentazione in quanto non filma e non fa spessore, si deposita all’interno della superficie permeandola per circa 22 micron e divenendo unico corpo con la stessa È permanente e definitiva. La sua durata è legata alla durata della pavimentazione: in zone fortemente trafficate come i centri commerciali oscilla dai 5 ai 10 anni, in caso di pavimentazioni poste in appartamento per civile abitazione è praticamente eterna Può essere effettuata anche su superfici verticali in modo da creare una finitura che garantisce una forte idrorepellenza, una notevole resistenza all'usura ed un ambiente non idoneo all’ancoraggio del calcare.
pulizia grondaia in corda doppia edilizia acrobatica
14 dic, 2019
La pulizia del tetto e delle grondaie è uno di quegli interventi che in nessun caso bisognerebbe eseguire da soli, senza rivolgersi a ad una ditta specializzata . Provarci senza l'aiuto di professionisti significherebbe correre grossi rischi, in termini di sicurezza e di risultati. Per tale motivo non si può certo pensare di abbandonare la manutenzione ordinaria e lasciare tetti e grondaie alle intemperie e all'accumulo di materiale di qualsiasi tipo fino a danneggiare seriamente impianti e strutture. Infatti la presenza di infiltrazioni all'interno delle proprietà e piante cresciute lungo le grondaie non sono certo solo un problema di estetica. Sui tetti, nelle fessurazioni presenti e nelle grondaie si possono accumulare tantissimi tipologie di materiali, da nidi di uccello a carcasse di animali . A lungo andare, questi accumuli creano uno deflusso scorretto delle acque piovane e minacciano infiltrazioni d'acqua all'interno delle strutture, tenendo conto anche di eventuali otturazioni dei pluviali di scarico. La manutenzione ordinaria del tetto e delle grondaie è una attività da non trascurare al fine di evitare danni alle strutture: grondaie e pluviali intasati , infatti, possono ostacolare il regolare deflusso delle acque piovane , che alla lunga possono infiltrarsi all'interno delle strutture dell'edificio creando seri danni ai muri. Inoltre, uno accumulo di acque piovane può favorire il proliferare di insetti come mosche, moscerini e zanzare. Quindi, tale attività non è da considerarsi finalizzata esclusivamente alla manutenzione delle nostre strutture ma anche per salvaguardare la nostra salute. Per qualunque necessità puoi affidarti al nostro servizio di pulizia grondaie. Assicuriamo il ripristino delle funzionalità delle grondaie, dei canali di scolo e dei pluviali in tempi brevi e a costi accessibili. Il nostri servizi di pulizia delle coperture e pulizia grondaie sono sviluppati al fine di risolvere in modo rapido e con costi contenuti qualsiasi problematica correlata, garantendo la durata nel tempo delle condizioni del tetto e del funzionamento delle grondaie. COME RAGGIUNGIAMO I TETTI I mezzi per svolgere questo tipo di servizio sono innumerevoli, trabattelli, ponteggi metallici , scale, piattaforme o bracci meccanici di sollevamento ed infine, quella che è la nostra specialità l'ancoraggio in fune doppia. La tecnica innovativa dei lavori acrobatici in corda doppia ci consente di intervenire in tempi rapidi e raggiungere qualsiasi punto della strutture, anche dove non sarebbe possibile arrivare con i dispendiosi mezzi classici, quali ponteggi o pedane aeree.
Autore: etnasolutionclean 12 dic, 2019
Le apparenze contano, anche per l’industria del pulito. E non potrebbe essere diverso da così, visto il crescente numero di imprese attive su internet che ormai hanno scelto i social network per raccontarsi. È così che tra autoscatti mossi, video sfuocati e aforismi motivazionali le nostre bacheche sono diventate un pot-pourri di contenuti apparentemente senza senso, ma che tuttavia sono forse la più realistica rappresentazione di noi, delle nostre imprese e di un settore intero. Che piaccia o meno, è così che ci presentiamo sul mercato, insomma come appaiamo ai nostri clienti. Apparire, ma anche essere Dopotutto oggi viviamo nella società dell’apparenza, che si tratti di una vacanza, un nuovo acquisto, i nostri quotidiani impegni lavorativi, oggi tutto dev’essere condiviso e ostentato ancora prima di essere vissuto posseduto o raggiunto. Quello che gli altri pensano di noi viene prima di ogni altra cosa, fare bella figura magari ostentando un stile di vita che non possiamo permetterci o sbandierando dei risultati lavorativi mai raggiunti, oggi è diventata la normalità oltre che la priorità per molti e per molte imprese, anche del nostro settore. Apparire migliori però può anche rivelarsi mestiere arduo, e la prospettiva di spararla un po’ troppo grossa rischiando così di essere facilmente scoperti e sbugiardati è quantomeno da tenere presente, soprattutto se nei social network decidiamo di affrontare argomenti complessi e importanti come la sicurezza. Un tema fondamentale Certamente lavorare in sicurezza è un obbligo, ma come molti altri obblighi anche un’opportunità, un’occasione con cui il professionista e l’impresa di pulizie possono davvero fare la differenza, soprattutto in un settore così affollato, ma anche che gode ancora di scarsa considerazione tra i non addetti ai lavori. Ecco che in uno scenario di questo tipo la sicurezza potrebbe davvero essere quell’occasione perfetta che tutti stavamo aspettando, perfetta per mettersi in mostra, perfetta per far parlare bene di noi oltre che della nostra impresa, e perfetta anche perché potrebbe perfino riuscire a rivalutare l’immagine di un intero settore. Alessandro e Marco Florio L e apparenze contano, anche per l’industria del pulito. E non potrebbe essere diverso da così, visto il crescente numero di imprese attive su internet che ormai hanno scelto i social network per raccontarsi. È così che tra autoscatti mossi, video sfuocati e aforismi motivazionali le nostre bacheche sono diventate un pot-pourri di contenuti apparentemente senza senso, ma che tuttavia sono forse la più realistica rappresentazione di noi, delle nostre imprese e di un settore intero. Che piaccia o meno, è così che ci presentiamo sul mercato, insomma come appaiamo ai nostri clienti. Apparire, ma anche essere Dopotutto oggi viviamo nella società dell’apparenza, che si tratti di una vacanza, un nuovo acquisto, i nostri quotidiani impegni lavorativi, oggi tutto dev’essere condiviso e ostentato ancora prima di essere vissuto posseduto o raggiunto. Quello che gli altri pensano di noi viene prima di ogni altra cosa, fare bella figura magari ostentando un stile di vita che non possiamo permetterci o sbandierando dei risultati lavorativi mai raggiunti, oggi è diventata la normalità oltre che la priorità per molti e per molte imprese, anche del È probabilmente così che, per un numero crescente di imprese e professionisti, ogni autoscatto mosso e ogni video sfuocato che li ritrae in ognuno dei loro quotidiani impegni lavorativi, sia ormai diventato il pulpito da cui lanciare anatemi e sermoni social sull’importanza della sicurezza, e di come loro e le loro imprese, della sicurezza totale abbiano fatto un punto di forza e quindi di distinzione. Finalmente anche il nostro settore ha iniziato a muovere importanti passi nella direzione della cultura della sicurezza, ha abbandonato l’idea per cui la sicurezza sia un inutile costo e che ogni dispositivo o misura di protezione in fin dei conti sia di ostacolo al lavoro. Finalmente oggi sui social vediamo con orgoglio imprese e professionisti del pulito ostentare il tema della sicurezza come valore imprescindibile mostrando con foto e video il loro quotidiano modo di lavorare. Un modo di lavorare che però, in sempre più occasioni, mostra il più totale disprezzo anche per le più elementari norme di sicurezza oltre a costituire un insulto per l’intelligenza di clienti e concorrenti. La sicurezza non è solo una bella parola È incredibile come aziende e professionisti che si dicono impegnate in nome di un lavoro sicuro non si rendano nemmeno conto di pubblicare contenuti palesemente in violazione di qualsiasi norma di sicurezza comprese quelle dettate dal comune buon senso. Ecco che, in quella che a tutti gli effetti è la peggiore accozzaglia di foto e video, si ha la rappresentazione nuda e cruda, se non di un intero settore, quantomeno di parte di esso, che incurante di ogni decenza mostra il modo peggiore di come un mestiere e una professione possano essere svolti e di come si possa spiegare perché ancora oggi tra i non addetti ai lavori sia così bassa la considerazione di cui gode il pulito. Perché non si può proprio restare indifferenti vedendo la sistematica dimenticanza dell’uso di guanti, occhiali e mascherine perfino quando si usano prodotti chimici e macchinari potenzialmente pericolosi. Quanto poi all’abbigliamento il campionario di disattenzioni non manca di sorprenderci, scarpe da ginnastica di nota marca che si spera siano almeno antinfortunistiche ma che evidentemente qualche dubbio ce lo lasciano, si abbinano a tute da ginnastica, jeans, shorts, canottiere e molto altro di stravagante, a cui dobbiamo aggiungere l’immancabile e impietoso petto nudo, sul quale tralasciamo commenti. Per quanto poi riguarda il lavoro su scale, piattaforme aeree, tetti, tettoie, pensiline e qualunque altra base rialzata, ovviamente non sorprende che non vi sia quasi mai qualche sistema di prevenzione contro la caduta, come imbracature, parapetti o altro, e naturalmente l’immancabile casco di protezione, appunto immancabile perché mai viene a essere usato. Strano, molto strano, che imprenditori e aziende che si dicono essere così attente alla sicurezza, riescano a condividere contenuti in cui poi tragicamente vengano a concentrarsi così tante dimenticanze. Strano si diceva perché se ad accorgersi di queste dimenticanze fossero i nostri clienti, cosa potrebbero pensare di noi e di un intero settore che ancora permette vi siano aziende che lavorano in questo modo? E poi cosa potrebbero pensare i nostri clienti/committenti, che per legge sono i responsabili della sicurezza del lavoro che ci affidano, se venissero a sapere che in caso di infortunio potrebbero risponderne personalmente? E allora, come lavora la tua impresa di pulizie, in sicurezza?
Autore: etnasolutionclean 12 dic, 2019
Tra le diverse forme di infezioni ambientali che possono crearsi nelle strutture sanitarie due particolari sono quelle relative agli indumenti di protezione individuale (e ai rischi causati da una non idonea gestione del processo di manutenzione atto a garantire nel tempo le caratteristiche e i requisiti normativi e tecnici necessari per la protezione dei lavoratori) e alla gestione della biancheria sporca. Tralasciamo in questa sede di occuparci degli indumenti per esaminare alcuni aspetti relativi alla biancheria sporca che in gran parte è trattata all’esterno, in lavanderie industriali. Premesso che il controllo delle infezioni ambientali nelle strutture sanitarie e le relative misure di prevenzione da molti anni sono pratiche quasi di routine, non possiamo ignorare che in realtà il nostro Paese mentre presenta infortuni con valori complessivamente inferiori rispetto a Paesi a noi assimilabili al nostro per cultura, economia e welfare è però ancora lontano dagli obiettivi raggiunti da Paesi europei più ‘virtuosi’. Dobbiamo quindi impegnarci, per proteggere meglio il personale dell’ospedale - infermieri e medici - dalla trasmissione di malattie infettive richiamando l’attenzione su un tema che molti operatori sanitari in sanità tendono a trascurare: quello relativo alla gestione della biancheria e non sottovalutare questo aspetto che comporta rischi per gli operatori ospedalieri e per i pazienti. La biancheria sporca Sebbene la biancheria sporca sia stata identificata come una fonte di un gran numero di microrganismi patogeni, il rischio di trasmissione effettiva di malattia non è elevato in quanto i germi vengono trasmessi principalmente attraverso le mani e attraverso le superfici. Ciononostante per aiutare a combattere le malattie infettive si raccomanda l’immagazzinamento e il trattamento della biancheria, pulita e sporca, utilizzando buon senso e adeguate misure di controllo. Gli stessi accessori per la biancheria non devono rappresentare un rischio per la salute né rimanere inutilizzati a ogni fase del loro impiego e trattamento. • Il personale che lavora nell’area di ricezione e smistamento deve indossare un abito lungo, maschera e guanti. Dovrebbe tenere le mani lontane dalla bocca e dagli occhi e lavarsi accuratamente le mani quando esce dalla zona di ricezione e smistamento. In questa area non è permesso mangiare e bere • La biancheria sporca deve essere maneggiata il meno possibile e con una minima agitazione per prevenire la contaminazione microbica grossolana dell’aria e delle persone che la maneggiano • Tutta la biancheria sporca deve essere raccolta in ogni reparto e segregata in aree non potenzialmente infette • Tutta la biancheria che è stata sporcata con fluidi corporei sarà tenuta separatamente. • Non conservare la biancheria sporca per lunghi periodi • Non mettere la biancheria sporca a contatto con quella pulita • Non conservare in luoghi inadatti • Non maneggiare nel momento sbagliato • Non conservare la biancheria in punti intermedi • Non selezionare mai la biancheria sporca in un’area pulita • Il carrello di trasporto della biancheria sporca deve essere pulito e disinfettato costantemente. Il lavaggio L’azione battericida del normale processo di lavaggio è influenzata da numerosi fattori fisici e chimici. Sebbene la diluizione non sia un meccanismo che uccide i batteri, è responsabile della rimozione di quantità significative di microrganismi. Saponi o detergenti sciolgono lo sporco e hanno anche proprietà battericide. L’acqua calda fornisce un mezzo efficace per distruggere i microrganismi e una temperatura di almeno 71° C per un minimo di 25 minuti è comunemente raccomandata. Un’azione eseguita durante il processo di lavaggio è l’aggiunta di un acido delicato per neutralizzare l’alcalinità nell’acqua, nel sapone o nel detergente. Il rapido spostamento in pH da circa 12 a 5 può anche inattivare alcuni microrganismi. Le misure consigliate dalle Linee Guida Europee atte a garantire una completa decontaminazione della biancheria lavata, a rispettare il ciclo di vita delle fibre e a sviluppare un approccio specifico per la biancheria ‘a rischio’ consigliano: • Installare la lavatrice a barriera a cavaliere di parete, dotata di 2 sportelli, la zona dove carica la biancheria sporca è separata fisicamente con una parete da quella dove si scarica la biancheria pulita per evitare qualsiasi contatto ‘sporco-pulito’ • Usare il dosaggio dei detersivi in base al grado di sporco • Rispettare i programmi di lavaggio • Utilizzare i prodotti battericidi su tutti i tessuti lavati a una temperatura di 60° C o inferiore. • Lavare i tessuti in base alle famiglie, e in base alla stessa finitura. Il trasporto Le condizioni di trasporto possono favorire la contaminazione della biancheria pulita e le misure consigliate secondo le Linee Guida Europee prescrivono: mezzi di trasporto riservati esclusivamente per la biancheria pulita; materiali decontaminabili; attenersi ai flussi consigliati per evitare che la biancheria pulita venga a contatto con la biancheria sporca. • Camioncino apposito riservato esclusivamente alla consegna di biancheria pulita. • Per veicoli di trasporto, è necessario adottare una procedura di disinfezione interna. • Rispettare gli intervalli di immobilizzazione. • Predisporre le consegne della biancheria pulita in carrelli coperti o armadietti chiusi. • Consegnare i carrelli o gli armadietti direttamente al locale lavanderia del reparto (nucleo) di destinazione. • La biancheria deve essere protetta adeguatamente contro i rischi e trasportata in veicoli chiusi utilizzati esclusivamente a tale scopo. • In caso di contatto tra la biancheria pulita e quella sporca, sarà necessario utilizzare l’involucro protettivo ermetico per le due biancherie. • Effettuare un programma di pulizia e disinfezione per stabilire in che modo provvedere alla manutenzione delle superfici dei veicoli e delle apparecchiature utilizzate per trasporto e la consegna della biancheria pulita (container di camioncino e cabine, carrelli o armadietti, coperture..) La biancheria pulita Secondo le Linee Guida Europee bisogna proteggere la biancheria pulita conservandola in carrelli o armadietti chiusi coprendola con una pellicola in plastica microporosa. Per evitare possibili contaminazione della biancheria pulita durante le operazioni occorre: • Disinfettare e pulire costantemente i locali in cui è conservata la biancheria pulita. • Tenere i locali separati dalle zone di passaggio della biancheria sporca. • Chiudere le porte per bloccare le correnti d’aria. Verificare che la pressione dell’aria nel reparto ‘biancheria pulita’ sia maggiore di quella presente nel reparto ‘sporca’. • Disinfettare e pulire costantemente i carrelli e/o armadi utilizzati per trasportare la biancheria pulita. • La riparazione, pulizia, disinfezione dei coperchi dei carrelli sarebbe più semplice se fosse disponibile un set extra. • Avvolgere sempre la biancheria pulita in una pellicola in plastica microporosa. • Tutta la biancheria non conservata sotto la protezione della pellicola, o con l’involucro in plastica danneggiato, deve essere lavata nuovamente e avvolta per una maggiore protezione. La norma europea UNI EN 14065 La norma europea UNI EN 14065 “Tessili trattati in lavanderia – Sistema di controllo della biocontaminazione” permette alle lavanderie industriali di implementare un sistema qualità che ha come obiettivo il controllo della qualità microbiologica dei capi trattati. Tale certificazione mira a garantire la qualità microbiologica dei tessili trattati, soprattutto se utilizzati in settori specifici (sanitario) e garantisce un maggiore controllo dei processi ed elevati standard di qualità. La certificazione consente a qualsiasi realtà operante nel settore dei servizi di lavanderia industriale specializzata per il noleggio e il ripristino di biancheria e abiti da lavoro di differenziarsi, facendo emergere in modo tangibile e verificabile la qualità dei propri servizi e rassicura i clienti circa la conformità ai requisiti stabiliti dalla norma. Inoltre, le lavanderie industriali certificate avranno la possibilità di proporsi con maggiori titoli a gare di appalto per strutture socio-sanitarie e assistenziali. La norma ricalca a grandi linee lo • Installare la lavatrice a barriera a cavaliere di parete, dotata di 2 sportelli, la zona dove carica la biancheria sporca è separata fisicamente con una parete da quella dove si scarica la biancheria pulita per evitare qualsiasi contatto ‘sporco-pulito’ • Usare il dosaggio dei detersivi in base al grado di sporco • Rispettare i programmi di lavaggio • Utilizzare i prodotti battericidi su tutti i tessuti lavati a una temperatura di 60° C o inferiore. • Lavare i tessuti in base alle famiglie, e in base alla stessa finitura. Il trasporto Le condizioni di trasporto possono favorire la contaminazione della biancheria pulita e le misure consigliate secondo le Linee Guida Europee prescrivono: mezzi di trasporto riservati esclusivamente schema di requisiti previsti dalla UNI EN ISO 9001, pertanto le aziende che possiedono già un sistema di gestione qualità certificato saranno avvantaggiate dovendo ‘solo’ adeguarsi ai requisiti aggiuntivi richiesti dalla UNI EN 14065. Entrata in vigore il 30 Giugno 2016, la norma - che aggiorna e attualizza i requisiti applicativi previsti dall’edizione 2004 - indica un sistema di gestione che sia in grado di offrire un livello di qualità microbiologica in base alla destinazione d’uso del tessile e si basa sulla valutazione del sistema di analisi dei rischi e controllo della biocontaminazione (Risk Analysis and Biocontamination Control - RABC). Il sistema RABC si applica ai tessili trattati nelle lavanderie industriali e utilizzati in settori specifici ed esclude gli aspetti relativi alla sicurezza del lavoratore e alla sterilità del prodotto finito. Il sistema RABC riguarda l’intero processo, dalla raccolta degli articoli sporchi fino alla consegna dei prodotti pronti all’uso, prodotti che devono avere una qualità microbiologica garantita lungo tutto il processo fino alla consegna dei capi. Per specifici ambiti pubblici e industriali come i settori ospedaliero, sanitario, alimentare, gastronomico, alberghiero, farmaceutico, l’attenzione alla qualità microbiologica dei prodotti è importante e funzionale perché elemento distintivo della qualità del servizio offerto al cliente.
Autore: etnasolutionclean 12 dic, 2019
In un recente numero del Corriere della Sera, Massimo Gramellini nella sua rubrica giornaliera Il Caffè, in cui in modo ironico e graffiante tratta argomenti maledettamente seri, ha sbertucciato Stella McCarthy, “figlia di cotanto Paul”, perché in diverse sue dichiarazioni ha affermato che il riscaldamento del globo va fermato rinunciando ai detersivi. Ha inoltre dichiarato che non bisogna lavare i vestiti che si indossano e da parte sua, ha concluso, “io non cambio il reggiseno tutti i giorni e non metto le cose subito in lavatrice”. Il nostro bravo Massimo Gramellini grida: “Aiuto, chiamate la pulizia“ , ma rivendica per sé il diritto di presentarsi al Giudizio Universale dopo aver fatto la doccia e dopo aver ritirato dalla tintoria il vestito per la cerimonia, nonostante sia consapevole dello stato di estrema difficoltà in cui versa il nostro mondo. Mentre cogliamo l’occasione per ringraziare Massimo Gramellini per averci segnalato una delle tante baggianate che circolano sui media, torniamo ancora una volta a riflettere sul ruolo della pulizia e dell’igiene nella nostra società. I lavoratori invisibili Da sempre, come in altre occasioni abbiamo segnalato, chi opera nel settore delle pulizie è sottovalutato sotto tutti i punti di vista: quello economico, quello sociale, dell’importanza, dell’utilità e dell’efficacia e via dicendo. E anche in questa sede vogliamo pertanto porre in primo piano l’imprescindibile ruolo di questa attività, senza metterci a rievocare situazioni e tragedie d’antan, quando la pulizia latitava nella società. Innanzitutto ci preme affermare però che normalmente l’attività delle pulizie (quelle eseguite dai professionisti) viene considerata un lavoro che tutti possono svolgere senza un’adeguata e approfondita cultura specifica. Cultura che riguarda conoscenze di chimica, biologia, fisica, tecnica, ergonomia e molto altro ancora: solo in Italia manca un formazione professionale scolastica ufficiale al riguardo, mentre all’estero esistono curricula che arrivano al livello universitario e al Master per la formazione degli addetti. Sottolineiamo infine che gli operatori che svolgono questa attività sono esposti a rischi di indubbia importanza. Rischi fisici, nonostante attrezzature e strumenti più ergonomici, più efficienti, meno pesanti e meno rumorosi; rischi chimici, perché l’addetto alle pulizie è normalmente esposto a sostanze chimiche (prodotti per la pulizia come smacchiatori, disinfettanti, detergenti, sgrassanti, ecc.), rischi biologici; rifiuti medici e ospedalieri in genere. Inoltre rischi di caduta, di scosse elettriche, rischi e disturbi muscoloscheletrici e via dicendo. Da qui l’importanza di essere formati su tecniche di pulizia, materiali, prodotti chimici e rispettare le istruzioni e le norme di sicurezza. Le attività di pulizia sono svolte in tutte le sfere della vita: il dipendente si adegua costantemente al contesto e ai luoghi. I lavori di pulizia comportano anche frequenti contatti con le persone nei locali, quindi è anche essenziale avere buone capacità nei rapporti interpersonali. Insomma, una serie di conoscenze e di conseguenti comportamenti non proprio di basso livello!
Autore: etnasolutionclean 11 dic, 2019
Attualmente l’attenzione dei media - tradizionali e non - si focalizza molto sul cibo e sull’alimentazione. Prova ne è stato l’interesse mondiale suscitato dall’EXPO 2015 che si è svolto a Milano tre anni fa: il tema selezionato per ’evento era “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, che includeva tutto ciò che era attinente all’alimentazione, dall’educazione alimentare alla grave mancanza di cibo in molte zone del mondo alle tematiche legate agli OGM. Una presentazione a largo raggio, di ‘cultura alimentare mondiale’: il cibo è vita, è salute, è una necessità e un diritto. Scendendo dalle vette e arrivando alla comunicazione quotidiana, oggi dovunque si parla prepotentemente di food, e - per quanto riguarda in particolare la ristorazione - gli chef, ancora prima che ottimi interpreti dell’arte culinaria, sono ‘star’ in grado di attirare un’ampia platea di spettatori, lettori, consumatori. E, legato ai loro nomi, è l’intero mondo dell’ospitalità e dell’accoglienza a essere centro d’attenzione. Perché non si può dimenticare che, oltre allo scopo principale - nutrire chi si siede al tavolo - ristoranti, bar, alberghi hanno un ruolo sociale, di aggregazione, sono l’occasione di incontro fra persone che vivono in un mondo che va sempre più in fretta. Luogo e tempo per la convivialità, valore che non si vuole perdere: e si declina non attorno a un‘desco’ famigliare, ma in un ristorante, tutti insieme al ristorante, insomma ‘fuori casa’. Alle spalle di tutto ciò che si vede e si gusta, la premessa fondamentale però è la pulizia, che per il 47% dei cittadini è stata individuata come primo indicatore di qualità della vita. Per i luoghi a contatto con un grande pubblico, un locale percepito come scarsamente igienico non può godere di buona fama: il passaparola ora è amplificato dal web, e una cattiva recensione per questi motivi mette a dura prova la brand reputation della struttura, con conseguente negativa ricaduta economica. Igiene e pulizia Le ‘stelle’ attribuite alla pulizia sono la base da cui si sale alle ‘stelle’ della capacità gastronomica. La pulizia del locale, dell’arredo, la pulizia di ciò che si vede e di ciò che non si vede, quindi: ma per garantire un alto standard igienico è necessario che il servizio di pulizia sia svolto da professionisti. Non c’è nulla da fare, il nodo rimane sempre questo: senza una specifica formazione degli addetti - che significa conoscenza dell’ambiente specifico da pulire, della corretta metodologia di lavoro, dei prodotti professionali e delle attrezzature (professionali) e del giusto modo per utilizzarli - non si potranno ottenere risultati efficaci ed efficienti. Questa particolare attenzione è tanto più necessaria data la rilevanza delle patologie causate dalla scarsa igiene: la contaminazione batterica, non visibile a occhio nudo, può portare a gravi problemi di salute. Per citare un esempio (ma di questo poi parleremo più diffusamente nel prossimo numero del Magazine) la presenza di Listeria monocytogenes, che causa la listeriosi (una malattia che colpisce l’uomo e gli animali), e si ritrova nel terreno, nelle piante e nelle acque. Anche gli animali, tra cui bovini, ovini e caprini, possono essere portatori del batterio: il consumo di cibo o mangime contaminato è la principale via di trasmissione per l’uomo e gli animali e le infezioni possono verificarsi anche attraverso il contatto con animali o persone infetti. Come segnala l’Efsa, l’European Food Safety Authority, la listeriosi è spesso grave, con elevati tassi di ricovero ospedaliero e mortalità: nell’UE sono stati segnalati nel 2011 circa 1.470 casi nell’uomo, con un tasso di mortalità del 12,7%. È vero che la cottura a temperature superiori a 65 °C uccide i batteri, ma la Listeria può essere presente in diversi alimenti pronti e, a differenza di molti altri batteri di origine alimentare, tollera gli ambienti salati e le basse temperature (tra +2 °C e 4 °C). Come recita l’Efsa: “Considerata la resistenza di questo batterio, insieme agli elevati tassi di mortalità nell’uomo, la manipolazione sicura degli alimenti riveste un’importanza capitale per tutelare la salute pubblica”. I campanelli di allarme ci sono, ma intanto la strada sicuramente da percorrere è quella di assicurarsi che le condizioni igieniche per quanto riguarda gli alimenti e tutto ciò che viene a contatto con loro siano pienamente rispettate. La ‘cultura del pulito’ Alcune Regioni hanno pubblicato Linee Guida sull’igiene alimentare, così come anche le Asl hanno dato il loro contributo. Dal canto suo Afidamp, che ha la ‘cultura del pulito’ come propria mission, ha da tempo stretto una collaborazione con APCI, l’Associazione Professionale Cuochi Italiani, che mette in evidenza lo stretto legame e l’importanza della pulizia e della sanificazione in aree sensibili, giusto quelle dove i cuochi svolgono il loro lavoro. E proprio nel corso del Congresso ‘Les Toques Blanches d’Honneur’, evento organizzato da APCI per conferire ai propri associati una onorificenza alla carriera che si è svolto a San Patrignano il 19 e il 20 novembre scorso, con la partecipazione di oltre 200 professionisti, Afidamp ha presentato il suo Manuale ‘La pulizia nella Ristorazione’, dedicato ai professionisti che operano nel settore della ristorazione e ogni giorno si trovano a trattare dal punto di vista igienico le superfici che vengono a contatto con cibi e bevande. Un’occasione importante, perché tocca da vicino il lavoro che si svolge nelle cucine professionali ed è necessario che la professionalità di questo settore si sviluppi in modo ‘tecnicamente corretto’ anche sul fronte della pulizia. Tenendo anche presente che circa il 5% delle intossicazioni alimentari è causato da motivi igienici legati alla preparazione del cibo. E non è poco! Pulire non è da tutti Pulire, come abbiamo detto, è una questione di cultura: l’equivoco di fondo è che la pulizia professionale non è quella domestica, e quindi non valgono le regole che ogni nucleo familiare applica. Spesso il tema è affrontato con superficialità, con poco tempo e prodotti e attrezzature non ‘professionali’, che non possono garantire il grado igienico richiesta da questi ambienti. Solo conoscendo, approfondendo i temi, preparandosi si può pensare di offrire un servizio di pulizia impeccabile in modo sostanziale (non solo visivo) che possa passare verifiche e controlli effettuati con strumenti appositi. Per questo vogliamo dedicare qui un breve spazio alla Guida pubblicata da Afidamp, che partendo dai ‘Concetti generali’ e dalle ‘Pratiche generali corrette e scorrette’ entra poi nello specifico della pulizia e sanificazione dei diversi ambienti della ristorazione, come le Aree alimentari, l’Area spogliatoio/servizi igienici, le Aree di somministrazione e servizio. Inoltre, si parla anche di Barriere antisporco e del dosaggio dei prodotti chimici come anche della pulizia di tubature di scarico e dei pozzetti attraverso attivatori biologici. Nel testo sono anche considerati gli Strumenti di controllo dei livelli di pulizia e igiene ambientale, la Manutenzione e conservazione delle attrezzature e vi sono cenni progettuali. Portiamo come esempio il contenuto di due Schede - nella parte che riguarda le Aree alimentari - dedicate alla ‘Pulizia delle Pareti e delle porte’ e alla ‘Pulizia dei vetri’. Un esempio di scheda Il Manuale è strutturato in Schede (1 pagina per ogni argomento) e come esempio della struttura di una scheda segnaliamo - nella sezione Aree alimentari - il contenuto della: 1- Scheda dedicata alla pulizia dei vetri (non a contatto con gli alimenti) 2- Scheda dedicata alla pulizia delle pareti e delle porte, e, dove sono individuati i materiali necessari, la procedura, la frequenza e i consigli dell’esperto per svolgere il corretto lavoro di cleaning.
Autore: etnasolutionclean 02 dic, 2019
O ggi la stanza da bagno è il biglietto da visita dell’hotel e le sue caratteristiche dicono molto sullo stile e sulla capacità di offrire un’accoglienza di alta qualità e un comfort indimenticabili. Soprattutto negli hotel, gli ospiti si aspettano di trovare prodotti innovativi e originali e soluzioni wellness nei bagni delle loro camere. Effetti d’acqua e sensazioni multi-materiche, varie applicazioni wellness, interessanti concetti di colore ed effetti luce trasformano il bagno nel cuore pulsante di una camera d’hotel. Le rubinetterie moderne permettono all'ospite di personalizzare l'erogazione dell’acqua e bocche a cascata, docce a pioggia o soffioni piatti di tutte le fogge e dimensioni, mettono in scena il getto dell’acqua in forme nuove e originali. Anche per una stanza da bagno l’originalità dei toni e gli arredi giocano un ruolo fondamentale: la tendenza in voga al momento predilige i contrasti di cromo-materici, ad esempio colori forti delle pareti attorno a una vasca free-standing in minerale composito. Sulla stessa linea i moderni mobili del bagno, impreziositi dall’uso di pregiate essenze naturali, come anche l’illuminazione, sempre più importante nel bagno: a seconda dell'umore o dell’ora del giorno e grazie a prodotti intelligenti, si possono creare differenti effetti di luce, personalizzati o pre-programmati, ad esempio con specchi contenitore dorati di luci a led a basso consumo che non scaldano e che l’ospite può selezionare con il semplice sfioramento di una superficie a sensore. La diffusione dei nuovi sistemi digitali è un altro degli elementi che concorrono a massimizzare il comfort nei bagni degli hotel. Così, con l’aiuto di rubinetterie elettroniche, è ora possibile regolare rapidamente e controllare in modo semplice la temperatura e la quantità dell'acqua erogata. Sono sempre più diffuse anche le applicazioni per l’acqua pre-programmate, richiamabili con la pressione di un pulsante: getti Kneipp, docce alternate, bagni relax e massaggi d’acqua sono applicazioni studiate per garantire il massimo benessere e un confortevole relax. Infine, attraverso sistemi audio per il bagno gli ospiti possono provare la sensazione di immergersi nella loro musica preferita e un notevole influsso sul benessere generale è esercitato anche da varie coreografie di altri elementi quali: vapore, nebbia, luce e svariati tipi di erogazione a pioggia. PULIZIA E IGIENE: PRIORITÀ MASSIMA Un'atmosfera igienica c confortevole è fondamentale per la soddisfazione di un ospite. Proprio per l'elevata frequentazione del bagno di un hotel e la costante necessità di pulizia, sono oggi disponibili prodotti di lunga durata e facili da pulire. L'utilizzo di materiali innovativi, dall’acciaio smaltato su minerale composito, fino alle robuste ceramiche, comporta una maggiore durata degli elementi c una ridotta necessità di manutenzione. Inoltre, i nuovi vetri speciali garantiscono una brillante eleganza e la loro superficie praticamente priva di pori impedisce il deposito dello sporco. Un ruolo fondamentale viene sicuramente svolto dalla pulizia degli impianti sanitari installati, ma anche i sistemi di distribuzione sotto intonaco devono essere privi di germi. La responsabilità per il rispetto delle disposizioni non è solo del progettista, ma anche del gestore, quindi dell’albergatore. Spesso negli hotel le camere rimangono vuote per giorni nei periodi di bassa stagione e l’acqua nelle tubature non viene depurata correttamente. Lo scambio regolare di acqua è un requisito importante per ottenere acqua potabile pulita. Per impedire la stagnazione nelle tubazioni dell acqua occorre prevedere intervalli di risciacquo che possono essere regolati senza fatica in base a tempo, quantità e temperatura, per mezzo di un regolatore elettronico integrato. Rispetto agli interventi di risciacquo manuali, le soluzioni di prodotto automatiche permettono di risparmiare su costi d'esercizio e di personale e alcuni sistemi possono anche essere controllali tramite apposite app e offrono facilità e sicurezza di progettazione/gestione per gli albergatori.
Autore: etnsolutionclean 29 nov, 2019
L'insegna (molto appariscente) indicava un centro specializzato in grado di fornire generi di conforto a tutto tondo per ogni tipo di animali da compagnia. Perché meravigliarsi se una famiglia di Rattus rattus aveva deciso di approfittarne e prendendone possesso
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